I radiocomandi nell’aeromodellismo
L’attività di riproduzione di aeromobili in scala ridotta si dice aeromodellismo e si divide in statico e dinamico (modelli volanti).
L’aeromodellismo dinamico è un hobby in cui il pilota ha i piedi per terra ed il cuore per aria…
Le attività aeromodellistiche si sono sviluppate nel corso degli ultimi decenni seguendo in buona sostanza l’evoluzione tecnologica che consente oggi di realizzare veri e propri gioielli: riproduzioni perfette di aeromobili reali. Questo hobby è così diffuso che viene regolamentato da un organismo internazionale: la FAI (Fédération Aéronautique Internationale) che classifica le varie attività in:
1. Volo libero
2. Volo vincolato circolare
3. Volo radiocomandato
4. Riproduzioni
5. Propulsione elettrica
All’interno di questa classificazione vi è poi un’ulteriore suddivisione che ci porta ad avere quasi 30 diverse categorie: dai modelli da sala (con peso di pochi grammi!!!), ai maxi modelli acrobatici.
La radio trasmittente
Nel seguito ci riferiremo esclusivamente al funzionamento dei modelli radiocomandati e per prima cosa vediamo come il pilota trasmette i comandi al modello.
Per questo usa una radio trasmittente normalmente dotata di 2 cloche più una serie di altri comandi secondari.
Ogni cloche può muoversi su 2 assi per un totale di 4 comandi principali che vengono impiegati per muovere: timone di direzione, equilibratore, alettoni e motore.
I rimanenti comandi possono essere impiegati per svariate funzioni (dipendenti dal modello) tra cui: carrello, flaps, aerofreni, freni, fumogeni, sgancio cavo di traino (alianti), gestione sistemi giroscopici e miscelazione del passo collettivo (elicotteri), ecc, ecc. L’unico limite è la fantasia!!!
I trasmettitori sono ormai tutti computerizzati e dotati di un display LCD necessario per la programmazione delle varie funzioni.
La radio ricevente
A bordo del modello è invece presente una radio ricevente di piccole dimensioni (al massimo come la metà di un pacchetto di sigarette) “sintonizzata” sulla stessa frequenza della trasmittente e caratterizzata dall’avere un certo numero di canali da cui deriva il numero massimo di funzioni del modello che si possono comandare.
I due fili sono lel antenne della ricevente .
La scelta del radiocomando
In commercio esistono così tante radio che c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Possiamo dividere le radio per il pilotaggio di aeromodelli a seconda dei canali che la contraddistinguono: si va di due canali (con i quali si può solamente pilotare un aliante di base) a quelle con anche nove canali (direzionale, profondità, motore, alettoni ed altri canali per servizi accessori come ad esempio il comando del carrello e degli aerofreni.
Tutte le moderne radio si dividono poi in due grandi famiglie: quelle a segnale analogico (che lavorano su frequenze dedicate in AM o FM mediante l’utilizzo di un quarzo) e quelle a segnale digitale (che hanno una frequenza di 2.4 GHz).
Mentre le prime possono presentare dei problemi di interferenza (da altre emissioni radio o da altri aeromodellisti con frequenza simili), le seconde hanno un sistema che permette il collegamento della trasmittente solo con la ricevente con la quale è stata collegata in fase di settaggio iniziale scongiurando di fatto la possibilità di interferenze (con conseguente incidente e possibilità di danneggiamento o distruzione dell’aeromodello).
Quale radio scegliere quindi?
Il nostro consiglio è (sempre tenendo presente il budget a disposizione) quello di acquistare fin da subito una radio di qualità, possibilmente a 2.4 GHz con almeno sei canali (sconsigliamo di acquistarne una al di sotto dei quattro in ogni caso, pena il dover affrontare un nuovo acquisto di una radio dalle prestazioni maggiori nel giro di breve tempo).
L’aeromodellismo è uno sport affascinante e, tranne rari casi (spesso a causa di frustrazioni dovute alla distruzione di un modello), si tende a voler pilotare aerei sempre più complessi, che richiedono quindi radio con maggiori prestazioni. Se quindi pensate che la vostra passione possa durare nel tempo e non sia l’amore di una stagione, il consiglio è quello di non lesinare troppo sulla parte elettronica. In caso di rottura del modello (e nel nostro hobby è questa una variabile con la quale bisogna fare i conti) l’equipaggiamento radio, tranne rari casi, potrà sempre essere recuperato.
Meglio quindi spendere qualcosa in più per la radio, il motore, i servocomandi, e invece acquistare un modello dalle buone prestazioni ma non eccessivamente costoso (questo vale in particolar modo per i principianti).
Un altro elemento da prendere in considerazione nella scelta della radio e quella della possibilità di essere programmata memorizzando diversi profili per differenti aerei. Se infatti ci capiterà di acquistare un secondo, terzo e così via modello, sarà sufficiente avere una ricevente per ogni modello ma una sola trasmittente nella quale saranno memorizzati i parametri di ogni modello. Basterà richiamare il settaggio relativo ad un modello e il gioco è fatto.
Questa caratteristica ha diversi vantaggi: innanzi tutto evita l’acquisto di una radio per ogni modello e, in caso si voglia andare al campo di volo con più modelli sarà necessario portare con sé una sola radio.